Storia felice e dolente di Max e Flora, artisti nella Vietri anni ‘20 – LA REPUBBLICA NAPOLI
di Pier Luigi Razzano Fu un paradiso di luce e quiete ad accogliere Max e Flora, che nel 1926 si erano lasciati alle spalle la Germania di Weimar avvolta da un’atmosfera plumbea, stretta dalla crisi economica, angustiata dal debito della Grande Guerra e dai venti dell’antisemitismo. Arrivarono a Vietri, Max e Flora, con la loro arte, un gusto raffinato, un’ispirazione rinnovata, e fondarono la Ics (Industria Ceramica Salernitana) potenziando una tradizione che si fece conoscere in…
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